Psicologia oncologica

La diagnosi di tumore sconvolge l’esistenza di pazienti e familiari e richiede ad ogni membro della famiglia di adattarsi a continui cambiamenti.

“Si, lei ha un tumore.” E la luce si spegne. Un buio profondo.

Poi le luci sparate delle terapie, dell’intervento… si entra in un tunnel. A volte si può avere la sensazione di essere sopraffatti, altre di aver perso i riferimenti. Se invece ad ammalarsi è un familiare (marito/moglie, genitore, figlio) le emozioni e i pensieri possono essere altrettanto forti e nello stesso tempo con più difficoltà ci sentiamo di poter dire che siamo spaventati, sconvolti, confusi… 

Si può chiedere aiuto psicologico di fronte ad una malattia fisica di questa entità?

Noi crediamo che sì, ne abbiamo tutto il diritto e anzi, se non c’è un equilibrio psicologico, anche le terapie mediche saranno più difficili e pesanti. Parlarne con uno psicologo esperto aiuta: 

Il paziente ad accettare la diagnosi e il trattamento, ad affrontare le proprie emozioni e gli eventuali sintomi psicologici (ansia, depressione …) e a comunicare con i propri familiari, ritrovando il proprio ruolo attivo. 

Il partner ad affrontare le sue preoccupazioni e paure e a trovare ascolto e riconoscimento alle proprie difficoltà nell’ adattarsi alla malattia e nel dare al malato l’assistenza pratica ed emotiva 

I minori (malati e/o figli o fratelli del paziente) incoraggiando la comunicazione diretta e accompagnandoli nel percorso di accettazione e fronteggiamento della malattia. 

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